• Alture di luna

    Su alture di luna
    ho usato la vanga del silenzio
    per seppellire pensieri. .
    Li ho sprofondati d’ira rappresa,
    li ho rinnegati di luce
    e li ho allontanati da frange di ricordi. . .
    Su alture di luna
    ho lasciato solitaria una sedia di plastica,
    ho pensato a quando seduta, solitaria,
    non muovo passi,
    e pur immobile, agile volo senza peso
    intrepida a cercare
    solo quegli istanti
    dove amare non mai bugia nell’anima.
    Sulle alture di luna, in effetti,
    accaso da sempre il mio io
    e canto ogni volta la dolente litania
    per ogni ora spenta,
    per ogni sogno ingrigito,
    per ogni parola attesa non udita,
    per tutto il male del mondo.
    Modello un secondo di invisibilità
    anche nei miei stessi occhi,
    solo un secondo, per perdermi,
    senza emozioni,
    nel nulla assoluto di pace.
    Mi lascerò scorrere nell’indifferenza
    sino al centro dell’abisso. . . del non essere.
    Ma stanotte c’è la luna che mi guarda pacata,
    quasi sorridente.
    M’addormenterò tra le sue alture,
    roca di sospiri di pensieri
    come sempre nel cuore.
  • Bianchi i tuoi capelli

    Si staglia la tua figura
    in ogni mio pensiero
    che s’abbandona a ricordi di te. . .
    e riavverto il tuo respiro pacato
    sulla poltrona che ti vestiva
    d’imponenza nell’angolo del tempo.
    Ed io, piccola che ti rincorrevo d’incerti passi.
    E tu che m’abbracciavi sicura, posando
    le tue labbra su di me
    in parole di fantasia.
    E inventavo per te pianti leggeri
    per sentire la tua mano
    asciugare le mie guance. . .
    E inventavo prime penombre d’ansie
    per avere la tua luce poi
    nei giorni che il coraggio dimenticavo.
    Grillo parlante dei miei sogni
    ti ho udito raccontare paure del mondo
    ma ho creduto anche alle tue favole benefiche
    che mi hanno accompagnato
    a guardare dentro me. . .
    Bianchi i tuoi capelli rivedo
    tra colori verdi di foglie nascenti,
    rossi di piccole rose e gialli di ginestra
    lungo il sentiero dei nostri candidi gelsomini
    dove, insieme, sorprendevamo la bellezza
    in ogni bocciolo
    e mentre tu parlavi, dolcemente sommessa
    di pensieri ancorati al tuo cuore,
    lasciavi affacciare di te solo il brillio
    dei tuoi innumerevoli sorrisi.
  • Cercare emozioni al tramonto

    E d’ambra si colora
    un palpito d’assoluto.
    Lieto di essenze
    respira il tempo. .
    E scorre brillando
    dove più pacato dorme il desiderio
    e gocce di vita
    rivolano imprecise
    tra sponde di effimero.
    Camminando
    a piccoli passi di sensazioni
    s’adagiano ultimi colori di chimere
    sul grigio di pupille. .
    E cerco così emozioni di pensieri
    in un tramonto,
    dove nulla macchia
    il venir della luna
    che volge già sguardi su pallidi sentimenti
    e sente tremori
    e avverte eterei piaceri
    ascoltando scordanti violini di passione,
    e discreta, ammansisce
    di lentezza i sensi e. . il cuore.
    Guardo l’immenso fulvo e oro
    ..l’anima mia sospira
    all’esteso quadro di diletto,
    e stordita da dimensioni d’eterno
    accompagno la mia malinconia
    alla visione d’incanto
    e offro la mente a carezze
    addolcenti rimpianti
    in un destino non scelto
    e adeguo la mia vita,
    fragile, disincantata, stanca,
    al cospetto del mio Dio
    e lo ringrazio, comunque,
    della luce che dona,
    ad ogni suo tramonto,
    ai miei rari sorrisi felici. .
  • Fessure di sogni e pensieri

    Transumanze
    di riverberi di pensieri
    tra luna e anima
    in un cercare punti di stelle
    ad interrogare sospesi indizi. . .
    E piano quell’esplorare
    scruta ogni dimensione,
    elenca percorsi possibili
    per arrivare posata nel tempo
    dove tutto si svolge casuale,
    e pur definito,
    tutto sfugge,
    pur conscio di ambita meta.
    E limiti, alla fine,
    poni a richieste d’illusioni
    in fessure di pensieri
    e fai mille volte resoconti
    di ciò che è stato tangibile
    d’emozione sfuggente,
    lasci solo ai sogni
    continuare viaggi oltre confini
    dove solo il cuore sa
    di poter sorridere
  • Ed io sarò felice

    Sarà un giorno
    che improvviso
    ricorderai. . .
    Sarà forse un suono.
    Un bisbiglio.
    Uno strusciare di lenzuolo.
    Un profumo,
    un odore. . .
    Sarà una parola,
    un attimo di colore,
    un raggio su una pianella.
    Saranno quattro mura,
    una finestra,
    una luna che indolente
    corteggia stelle. . .
    Sarà la pioggia,
    in un mese di pensieri
    chiusi nella mente
    ma fuggiti per inventare amore.
    Sarà che mediterai
    la vita. . .
    guardando indietro e avanti
    il tempo finito.
    Sarà solitudine
    o realtà incompresa,
    . . .ti ricorderai di me.
    Ed io sarò felice!
  • Il mio mare canta

    Se ascolto brusii
    e guardo flutti
    la sera
    al calar di sole
    avverto un canto. . .
    Viene da lontano
    forse da spume di sposa,
    forse da riflessi
    di cielo ambrato
    tra archi impazienti
    di carezze di sabbia. . .
    e s’alza d’onde
    come vortici
    ad invitare il vento. . .
    che si nasconde
    di brontolii
    di tempeste laggiù,
    dove occhio non risale
    al suo respiro.
    Il mio mare.
    Il mio mare canta. . .
    Ma non so se
    è canto festoso
    o se, giunge come
    pianto di delfino perso
    che s’aggira
    tra miriadi di bolle,
    e, sottile, insinua in me
    note di malinconica resa.
    E pensieri s’adagiano
    dondolando lo sguardo
    allo schiumare perpetuo. . .
    Presto, però,
    nel proseguire passi
    questi introversi pensieri
    saranno solo gocce,
    in cumuli di alghe opache,
    che lentamente
    il mio mare disperderà
    in gorgoglii ridenti di risacca,
    . . . anch’essi
  • La Patria esiste

    E quando sei lontano,
    che non puoi lenire l’idea
    di quanto manca allo sguardo
    tutto ciò che è profumo istintivo,
    storia di paesaggi,
    racconti di voci
    che è melodia
    di rammentate parole
    dove il verde è in quell’albero d’infanzia
    a lungo accarezzato di frutti,
    e di sole e di mare
    e di colline e di monti
    e di fiumi che unici seguono
    il sentiero dei colori
    . . . insieme a volti e città care
    che riesci a ricostruire
    malinconico solo nella mente.
    E quando sei lontano
    e sei solo, in una sera
    dove solo la nostalgia
    vince la convinzione
    dell’aver dovuto
    vincolare opportunità
    alla tua vita
    che scorre d’anni costretta
    oltralpe.
    Ma la Patria vive in te
    e piangi, improvviso,
    il suo rivangare splendore
    e il suo sorridere
    nel cuore ora desolato
    che grida forte il senso
    d’amore e orgoglio
    che rinasce ogni giorno,
    in qualsiasi istante, in te,
    dall’oblio di ogni creduta
    indifferenza.
  • Lieve al mattino

    Dolce brusio,
    anche in quest’estate
    di piccoli nati
    in voli di premura tra nidi. . .
    e richiami come canti
    s’innalzano al cielo
    in perenni serenate alla vita.
    Smuove il tenero petalo
    l’iridescente o candida farfalla
    e ondeggia il filo d’erba
    allo zampettar dello scarabeo.
    Lieve al mattino tutto appare
    all’anima che s’avvede,
    in ogni risveglio,
    della bellezza intorno, tra alberi
    già donanti segni di frutti.
    Profumi sfiorano l’aria mattutina
    in riflessi di un sole appena pigro ad est
    ma che piano, in minuti di promesse abbaglianti,
    offre al respiro già sentore
    del suo bruciante calore. . .
    Ma, ecco, vedo accompagnare raggi
    qualche bianca nube
    che innamorata d’azzurro
    pare seguire il suo destino
    lungo il giorno che si consuma accaldato,
    raccogliendo il fresco di brezze solo all’imbrunire
    tra ombre lunghe fino all’opposto orizzonte,
    mentre tutt’attorno altri richiami notturni
    si levano già intrepidi,
    corteggiando l’arrivo della notte lunare
    all’intimo pulsare di sonnolenti sue stelle.
  • Oggi piove

    L’apparire dell’alba
    scruta sempre la timidezza
    di un cielo
    che vuol solo essere azzurro. . .
    Ed io affranco questo
    colore al mio pensiero
    di ampio respiro
    e sussurro su pastelli
    della fantasia
    per un panorama
    che sia chiaro
    e definito di fronde
    appena smosse
    da brezza mattutina. . .
    Guardo silenziosa
    quest’albeggio
    ma riflessi s’appannano
    tra sottili lame d’oscuro
    all’orizzonte
    e avverto il fischiettare del merlo
    che pare annunciare ai piccoli
    . . . oggi piove.
  • Orizzonti

    Abbozzo orizzonti
    piccoli passatempi
    su fogli affrescati
    da rughe del tempo. . .
    Sillabe d’incontro
    su parole cantilenanti
    un pensiero. . .
    E un sole appare roseo d’alba.
    E una luna biancheggiante si mostra
    alla penombra di tramonto.
    Geroglifici di toni di mistero
    nell’orologio dell’universo. . .
    Ascolto disorientata
    stridii di matite tra dita
    a risvegliare paranoie
    di solitudine. . .
    Ma offro brillanti colori
    ad ingannare grigi ristagni
    di rimpianto. . .
    Cancello oscuri segni di passato.
    Evidenzio presente.
    E pur non dipingo mai futuro
    di orizzonti ciechi.
  • Poetessa dolente (a Alda Merini)

    Eri brama di parole
    sussurrate nel labirinto
    delle sensazioni.
    Eri tutto.
    Il sole e le nubi.
    Il vento.
    E il mare.
    Eri la tempesta.
    E il paradiso.
    Eri la solitudine,
    e la passione,
    Il poema delle trasgressioni
    nella vita del dolore folle. . .
    Eri il silenzio,
    vergante lacrime
    irridenti la malinconia
    del tuo tempo prigioniero.
    Eri risate
    come fiumi
    che attraversavano
    l’Io dell’Assoluto
    dei tuoi pensieri.
    Eri Poetessa dolente
    di quell’amore ridente
    che sempre appare
    struggente di alba eterna
    anche nel tramonto
    delle tue parole, ora,
    che non appartengono
    al tangibile respiro
    ma che restano radianti
    d’emozione immortale
    per amare, illimitatamente,
    l’anima poetica tua bella. . .
  • Rifugi nella mente

    Torcere dita tra mani
    sembra il destino
    d’ansia
    che t’insegue
    come vento
    tra alberi. . .
    e così rifugi la mente
    in visioni
    corteggiate,
    le culli nello sguardo
    come pigolii
    che avverti
    di nidi lassù
    dondolanti tra piume
    di tenere badanti
    materne.
    E rifugi ancora
    pensieri
    in farfalle danzanti.
    Sai che ali saranno lievi
    su petali sboccianti
    e niente sarà
    più armonioso ascoltare
    il canto di passero,
    pur umile di sembianza,
    lo avvertirai voce divina
    in una serenata
    al vivere
    mentre le dita,
    ora morbide,
    accarezzeranno riflessi
    di pace
    in religioso silenzio.
  • Slancio d’amore

    Strade, ogni viottolo
    è stata storia. . .
    L’angolo dei sussurri
    o il portone dei baci. . .
    Stretti nel cammino
    di danza, con la gioventù
    all’ascolto di una canzone:
    “Quella tua maglietta fina. . .”
    Ed io ti guardavo
    già di passione, e interrogavo
    le ore che separavano
    il tempo del rientro,
    a casa, tra attesi rimbrotti
    per il ritardo. . .
    Ma subito nuovamente la voce tua
    e le parole, ti amo. . .
    “T’amo anch’io. . .”
    E cantavo, tu paziente
    ascoltavi,
    ma era tanta la gioia di sentire
    vibrazioni
    anche attraverso quel filo
    che ci teneva appiccicati
    di respiri.
    Ecco come s’inorgogliva
    lo slancio d’amore
    del primo ricordare noi,
    ecco la nostra storia,
    fra tante,
    in ogni piazza,
    via, pizzeria, e auto discrete
    di gesti arditi
    in tramonti di felicità di stelle guardiane.
    Ora il passo, ad ogni ciclo aggiunto,
    sembra rallentare più indeciso,
    tra ansie di sipari che attendono
    comunque l’applauso
    anche di questo nostro amore
    carico di ricordi,
    nel nostro brindisi annuale
    consueto d’abitudine.
  • Voci del silenzio

    Quante voci ha il silenzio
    Affastellano assonanze,
    timbri che riavverti nel cuore.
    Risate, sospiri, monologhi
    in sferzate d’emozioni
    tutt’uno con i pensieri.
    E il silenzio ascolta
    e poi ti intrattiene di piccoli istanti
    chiusi in un pugno di vita
    e così tieni stretto quel lungo
    tempo di ricordi di parole
    e sentimenti,
    come amico caro
    che t’invita a parlare
    per sorridere con te.